Fino ad un paio di secoli fa abbondava il cervo che ha dato il nome a due note montagne del posto: il Cervialto ed il Cervarolo. Poi, sottoposto il territorio ad una maggiore frequenza dell’uomo è andato lentamente scomparendo. Oggi, sul territorio vi è la presenza del lupo campano e di quello abruzzese. È presente pure il cinghiale. Oltre alla lepre ed alla volpe, non manca la faina e la martora che preferiscono scavare la tana in località rupestri, né manca il tasso che scava la tana in luoghi cespugliati,soprattutto in ginestrati e felceti. In tempi remoti non mancò il leone montano, come si vince dalla denominazione di una località indicata con “ Prato del Leone “, né l’orso per esservi una località indicata con “ Varco dell’orso “. Fra i volatili abbondanti sono i falci, i corvi, le cornacchie nere, le starne, qualche fagiano, il tordo, il colombaccio. Non mancano rigogoli, lucherini, picchi, gazze, gufi, oltre ad una quantità considerevole di passeracei. Non meno interessante è la flora che varia a seconda dell’altitudine e della esposizione. A parte i prati sempre fioriti ed in certi periodi interamente costituiti da mammole e margherite di montagna, le fragole, le more, i lamponi è facile trovarli un po’ ovunque. Abbondano quasi tutte le specie di funghi, con assoluta prevalenza di porcini, così come è prevalente il tartufo, quello nero indicato dalla legge per la tutela dei prodotti doc come “ Mesentericum Vitt, o tartufo nero di Bagnoli Irpino ”. Su tutto il territorio montano, sia di Bagnoli Irpino che dei comuni vicini,prevale il faggio, seguito dall’ontano napoletano, dall’acero, dal cerro, mentre prevalentemente sul territorio di Bagnoli Irpino non mancano estesi boschi di conifere, dove abbonda soprattutto il pino nero “Villetta Barrea”. Sulla fascia pedemontana dai 600 ai 800 mt. di altitudine prevale il castagno da frutto con interminabili distese boscate, mete di campeggiatori.