Chiese – Opere d’arte – Ruderi di castelli

Chiesa Madre Collegiata “ S. Maria Assunta “

La primitiva chiesetta, dedicata a S. Maria, sorse probabilmente insieme al paese già prima del Mille. Poi andò ingrandendosi ma nel 1651, mentre si procedeva al rifacimento della copertura, andò in fuoco e furono distrutti tutti i documenti conservati nell’archivio, fra i quali le notizie sugli antichi Casali. In questa chiesa sono collocate opere scultoree di inestimabile valore, fra le quali il Coro Ligneo, che si consiglia di visitare.

 
 

L’interno è a croce latina, con tre navate. Entrando, sulla portale la decollazione di S. Giovanni Battista, tela del pittore bagnolese Andrea D’Asti; a sinistra ciò che resta del Battistero scolpito nel 1656 dagli artisti che realizzarono il Coro, mentre sulla destra una figura raffigurante S. Giovanni Battista attribuita a Francesco De Rosa detto il Pacero ed una scultura raffigurante l’Ecce Homo d’ignoto autore. Proseguendo a sinistra per la navata destra La Crocifissione di ignoto autore, La vergine con S. Luca e S. Nicola di Bari del pittore bagnolese Giacomo Cestaro, S. Francesco da Paola scultura del bagnolese Domenico Cerasuolo; il Cristo Morto del bagnolese Domenico Venuta, L’Addolorata del D’Asti, S. Lorenzo, S. Francesco D’Assisi e S. Carlo Borromeo altre sculture del Venuta. Proseguendo La vergine col Bambino ed i santi Pietro e Paolo d’ignoto autore del ‘600. Nel transetto La Trinità con i Santi Pietro, Paolo, e Giovanni Battista del pittore Giacomo Cestaro, L’ Addolorata scultura del Venuta, la statua dell’ Immacolata Concezione, d’ ignoto autore, nonché un quadro anche della Concezione, del Cestaro. Sotto la cupola il Cristo risorto, altra opera del D’ Asti. Il Coro, pregevole opera più unica che rara, è il piatto forte di questa chiesa, rassomigliante per la sua ampiezza ad una cattedrale: è diviso in 19 stalli con alti e bassi rilievi e rappresenta scene del Vecchio e del Nuovo Testamento.

Chiesa e Convento di S. Domenico

Si accenna a questa chiesa per l’interesse storico che potrebbe avere per il turista, giacchè allo stato è in fase di restauro interno, dopo i gravi danni causati dal terremoto del 23 novembre 1980. Fu iniziata a costruirsi nel 1485 e terminata ed inaugurata nel 1490. Inizialmente era dedicata a S. Maria di Loreto ,ma nel secolo successivo un frate domenicano di spicco, il bagnolese Ambrogio Salvio, la ingrandì, vi aggiunse uno studentato e la intitolò a S. Domenico. Proprio per la presenza dello studentato ha avuto per secoli un ruolo determinante per la cultura e lo sviluppo di Bagnoli. Il convento e lo studentato vennero soppressi nel 1808 a seguito delle leggi eversive francesi. L’interno è a forma di croce latina a tre navate, con una lunghezza di m. 35,30 ed il campanile, ottagonale al quarto livello, è alto 30 metri. Il soffitto, piano come nelle basiliche, è diviso in cassettoni con cornici dorate, con dipinti che rappresentano la vita di S. Domenico e quella di altri Santi domenicani. Fu saltuariamente aperta al culto fino all’ultimo conflitto mondiale. Poi fu chiusa ed iniziò il suo lento declino. Fra le opere d’arte contenute si ricordano la grande tavola di Marco Pino da Siena, datata 1556, che misura complessivamente m. 4,39 x 3,25; un quadro raffigurante Le nozze di Sara figlia di Rachele col giovane Tobia ed un altro raffigurante L’Annunziata, entrambi di ignoti autori. Nella cappella sinistra del transetto un altro quadro di ignoto autore raffigurante La Circoncisione, nonché La Resurrezione e La Nascita, anch’essi di ignoti autori. Vanno ricordati una piccola tavola del 500 che raffigura La Madonna col Bambino e La Madonna del Rosario di Marco Pino da Siena. In questa chiesa v’è pure un altro dipinto del D’Asti che raffigura L’incoronazione di Maria, nonché altri dipinti di ignoti autori.

I castelli

Dei due castelli eretti nel comune di Bagnoli, di uno, quello longobardo,restano pochi ruderi visibili dalla piazzetta ( largo fosso ). Si vuole eretto nel XII o XIII secolo da Arechi II o suo figlio Grimoaldo principi di Benevento. Il secondo quello eretto dai Cavaniglia durante la seconda metà del XV secolo, è meglio conservato e , messo sul poggio “ serra “ all’ ingresso di Bagnoli, costituisce il biglietto da visita per il paese. Fu abitato da famiglie povere fino agli anni dell’Unita d’Italia. Lo stesso è attualmente in fase di restauro.

Il palazzetto municipale e la pinacoteca

Fu eretto verso il 1500 dai feudatari Cavaniglia ed era tintoria . Infatti in quei secoli, fra le tante industrie che facevano del paese un comune prospero, vi erano anche quelle tessili che utilizzavano la lana e persino la seta che veniva prodotta in loco mediante l’allevamento del baco. Per questa ragione il palazzetto fu sempre detto “ il Palazzo della Tenta “, ovvero della tingitura. La stradina che porta al castello era denominata fino all ‘Unità d’ Italia Ruga della tenta. Nel 1605, disfattasi del feudo la famiglia Cavaniglia , l’Università del tempo, ovvero il Municipio, rilevò l’ edificio trasformandolo a propria sede ed a quella per la Corte. A seguito dei danni del terremoto del novembre 1980, è stato ristrutturato ed abbellito. La pinacoteca , prima situata in via Garibaldi presso la sala al terzo piano del palazzo Tenta, è in attesa di essere trasferita in altra sede , conserva un centinaio di dipinti dei pittori Michele Lenzi , cittadino di Bagnoli e Achille Martelli calabrese. Il Lenzi , oltre ad essere stato ufficiale garibaldino durante la campagna per l’ Unità d’ Italia, fu anche sindaco di Bagnoli, tanto che alla sua morte i cittadini vollero collocare sul portone d’ingresso del comune un suo busto in bronzo , ancora esistente.

Fontana del Gavitone e Torre dell’ Orologio

Quasi certamente questa fontana fu costruita congiuntamente al castello dai feudatari Cavaniglia. Si ha notizia della sua esistenza fin dal 1487. Su una pietra murata sulla facciata compaiono gli emblemi congiunti dei Cavaniglia ,gli Orsini ed i Caracciolo. Successivamente sulla fontana fu costruita una torre con l’orologio e se ne ha notizia fin dal 1614. All’inizio dell’800 venne ulteriormente sopraelevata per iniziativa del sindaco del tempo, Francesco Saverio De Rogatis, il quale vi fece apporre una frase di Orazio: L’anno e l’ora che rapisce l’almo giorno ammoniscono a non sperare cose immortali. Nel 1957 fu ulteriormente sopraelevata con la collocazione dei quadranti su tutte e quattro le facciate.

L’ex Convento delle suore

Messo in via Roma, a sinistra di chi si dirige in piazza, fu eretto nel 1606 . Fu abitato dalle suore dell’Ordine di S. Caterina che vi gestirono un educandato fino a quando non venne soppresso l’Ordine. Successivamente venne affidato all’Ordine delle “ Figlie povere di S. Antonio” che vi gestì un asilo ed un orfanotrofio provinciale, fino a quando non fu disertato per mancanza di rendite. Restituito al Comune di Bagnoli, è stato sottoposto a lavori di restauro e riparazione dei danni del terremoto del novembre 1980.

Chiesetta campestre di S.Lorenzo

Trattasi di un’antichissima chiesetta campestre, sorta nel 1224, in sostituzione di un’altra crollata e costruita nel 1076 dal primo vescovo della Diocesi di Nusco, S.Amato. ma si vuole che anche questa fosse la ricostruzione di un’altra più antica, al servizio del popoloso casale di S.lorenzo, distrutta dai longobardi al loro arrivo nel 571. e’ letteralmente crollata col terremoto del 1980 e si spera che venga ricostruita, giacchè essa costituisce la pietra miliare per il comune di bagnoli irpino per essere stato quel casale di S.Lorenzo il più grosso tributario nella nascita del paese. Presso il Municipio di Bagnoli è conservata la piccola lapide, un tempo murata sulla facciata della chiesa, datata 1224, ovvero l’anno di consacrazione.

Chiesetta di S.Margherita

Fu eretta nel XVI secolo e venne intitolata S.Margherita in omaggio alla feudataria di Bagnoli, la contessa Margherita Orsini. Fu congrega di morti ed anche sede del Parlamento locale.